In questa tappa vi porto in visita al quartiere storico di Hirano, piccola perla di ricordi.
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Mottainai, dare il giusto peso
Mottainai 勿体無い è un’espressione che resta impressa, forse perché suono e significato si rafforzano a vicenda. Si tratta del composto di mottai - il corpo delle cose, cioè il loro valore - e nai - non esserci- e rimanda all’insegnamento buddista sullo spreco che si fa delle cose quando non si attribuisce loro il giusto valore. Sul piano personale la parola rappresenta simbolicamente un momento di svolta nell’avvicinamento e comprensione della società giapponese.
Una ballata per Ōsaka
Ōsaka è una signora tracagnotta che arrostisce spiedini di pollo. Le ferie non la toccano, il riposo non la riguarda. La sera mette le membra in ammollo in un sentō1 e aspira una sigaretta, già protesa verso gli affari di domani. Ōsaka è un uomo in attesa dei clienti sulla soglia di un negozio in… Continua a leggere Una ballata per Ōsaka
Ōsaka, suoni e parole della vita quotidiana
In una città percorsa da interi chilometri di gallerie e passaggi sotterranei tutti i suoni riecheggiano. Ecco che i passi della gente, le voci dei commercianti e il gergo locale diventano la colonna sonora della vita quotidiana, una musica che racconta qualcosa di Ōsaka.
Nel ventre di Ōsaka
Prendete un intrico di strade strette e umide dove la luce entra appena, schiene di サラリーマン (salaryman, impiegati) a scolarsi birre, voci stentoree a urlare ordinazioni, sorrisi energici come mani a servire piatti e bevande a raffica. Siete nel ventre di Ōsaka, nella fitta rete di shōtengai, strade e seminterrati che serpeggiano compressi fra le… Continua a leggere Nel ventre di Ōsaka