Mottainai 勿体無い è un’espressione che resta impressa, forse perché suono e significato si rafforzano a vicenda. Si tratta del composto di mottai - il corpo delle cose, cioè il loro valore - e nai - non esserci- e rimanda all’insegnamento buddista sullo spreco che si fa delle cose quando non si attribuisce loro il giusto valore. Sul piano personale la parola rappresenta simbolicamente un momento di svolta nell’avvicinamento e comprensione della società giapponese.
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Una ballata per Ōsaka
Ōsaka è una signora tracagnotta che arrostisce spiedini di pollo. Le ferie non la toccano, il riposo non la riguarda. La sera mette le membra in ammollo in un sentō1 e aspira una sigaretta, già protesa verso gli affari di domani. Ōsaka è un uomo in attesa dei clienti sulla soglia di un negozio di… Continua a leggere Una ballata per Ōsaka
Gli 808 ponti di Naniwa
I ponti a Ōsaka sono la punteggiatura della città. Una virgola quando li attraversi, dei puntini di sospensione, se rimani al centro a guardare il panorama, due punti, quando scopri cosa c’ è dall’altra parte, una parentesi, se ti soffermi a osservare la gente che passa. Tra questi segni di interpunzione il mio preferito è… Continua a leggere Gli 808 ponti di Naniwa
Quaranta è un multiplo di cinque
Una riflessione divertita su cosa sono i codici comunicativi: storia del mio primo incontro con un bambino giapponese.
年末年始 Fine e inizio anno
Nenmatsunenshi 年末年始 è una yojijukugo, cioè una parola formata da soli quattro caratteri che condensano in sé un concetto più o meno articolato; in questo caso la fine dell'anno 年末 e l'inizio dell'anno 年始. Visivamente l'espressione ricorda che la coda e il capo si susseguono, descrivendo un cerchio: la Terra ha compiuto una rotazione intorno… Continua a leggere 年末年始 Fine e inizio anno
La banda dei furetti
Ikuno-ku è il quartiere di Osaka con il più elevato numero di residenti stranieri, ma non solo, tra i suoi abitanti si nascondono creature curiose come i furetti di cui parlo in questo articolo.
Ōsaka, suoni e parole della vita quotidiana
In una città percorsa da interi chilometri di gallerie e passaggi sotterranei tutti i suoni riecheggiano. Ecco che i passi della gente, le voci dei commercianti e il gergo locale diventano la colonna sonora della vita quotidiana, una musica che racconta qualcosa di Osaka.
Nel ventre di Ōsaka
Prendete un intrico di strade strette e umide dove la luce entra appena, schiene di サラリーマン (salaryman, impiegati) a scolarsi birre, voci stentoree a urlare ordinazioni, sorrisi energici come mani a servire piatti e bevande a raffica. Siete nel ventre di Ōsaka, nella fitta rete di shōtengai, strade e seminterrati che serpeggiano compressi fra le… Continua a leggere Nel ventre di Ōsaka
Cose perdute e cose che nascondono altre cose
Il racconto di come ho perduto un articolo che avevo scritto e di una visita all'impianto "poetico" che sorge sull'isola artificiale di Maishima ad opera di Friedensreich Hundertwasser. Una sorta di castello delle fiabe, che in realtà nasconde qualcosa di diverso...
La Midōsuji e il piano B
La Midosuji è l'arteria principale che collega Osaka da Nord a Sud. Oggi elegante via commerciale, nel 1930 misurava appena 6 metri. Lungo la strada si trovano diversi luoghi simbolo della città e un'interessante collezione di statue d'autore. Eppure, passeggiando per questa via, si possono provare emozioni contrastanti.